Le “Janas” sono sostanzialmente le “fate” delle leggende sarde. La tradizione le descrive, perlopiù, come bellissime creature femminili che, fra l'altro, insegnarono agli uomini l’arte della panificazione e della tessitura. Secondo la leggenda, si ritirarono a vivere in luoghi isolati abbandonando il mondo degli uomini, quando questi ultimi divennero irrispettosi e pieni di malizia nei loro confronti. La scomparsa delle Janas rappresenta in effetti la fine del matriarcato e, ancor più con l’avvento del cristianesimo, queste figure di donne libere e potenti vennero demonizzate e trasformate in orribili streghe malvagie. Il mito delle janas mi ha sempre affascinato: sono convinta che parte del loro ancestrale potere sia ancora racchiuso - e spesso purtroppo profondamente celato! - nelle donne di tutto il mondo. Questa serie di illustrazioni, che rappresenta delle janas moderne e multietniche, vuole essere un invito per tutte a liberare e mostrare quel potere senza paura, per riprenderci lo spazio e il rispetto che anticamente era nostro.
The "Janas" are basically the "fairies" of Sardinian legends. Tradition describes them, mostly, as beautiful female creatures who, among other things, taught men the art of baking and weaving. According to legend, they retired to live in isolated places abandoning the world of men, when the latter became disrespectful and full of malice towards them. The disappearance of the Janas actually represents the end of matriarchy and, even more so with the advent of Christianity, these figures of free and powerful women were demonized and transformed into horrible evil witches. The myth of the Janas has always fascinated me: I am convinced that part of their ancestral power is still enclosed - and unfortunately often deeply hidden! - in women all over the world. This series of illustrations, which represent modern and multiethnic Janas, wants to be an invitation for everyone to free and show that power without fear, to take back the space and respect that was once ours.